Quante volte ti sei ritrovato di fronte ad una richiesta alla quale avresti voluto dire di no, e invece hai detto si? Magari diverse volte ti sarai detto: “come mai non riesco a dire di no?”, “vorrei imparare a far valere il mio punto di vista”, “vorrei imparare a gestire le persone con cui ho dei rapporti difficili, ma proprio non riesco”. Allora ti chiedo: “Hai mai sentito parlare di assertività?” forse alcuni di voi sì, mentre altri proprio no. Vediamo insieme di cosa si tratta. Partiamo dalla etimologia del termine, dunque la parola assertività deriva dall’inglese “assertiveness” e dal latino “asserere” e indica l’atto dell’affermare, dell’esprimere le proprie opinioni e i propri vissuti emotivi in una modalità rispettosa nei confronti della persona con la quale ci si relaziona. Dove possono riscontrarsi maggiormente delle difficoltà? La difficoltà maggiore riscontrata è prima di tutto nella capacità di iniziare, poi continuare e portare a termine le interazioni sociali; nell’esprimere i propri sentimenti sia positivi che negativi; nel chiedere favori; nell’avanzare delle richieste. Nel momento in cui parliamo di assertività, è bene distinguere e presentare anche altre due tipologie di comportamento, ovvero quello passivo e quello aggressivo. Come si comporta una persona passiva? Vediamo quali sono le sue caratteristiche: Essa tenderà ad inibire le proprie emozioni, in quanto prova tensione e imbarazzo, oppure si sente in colpa se prova a fare ciò. La persona che adotta un comportamento di tipo passivo tende a scusarsi continuamente e in maniera eccessiva, anche quando non è il caso, presenta una bassa autostima, e subisce spesso gli altri. Cerca di evitare il conflitto e quando le vengono fatti dei complimenti non riesce ad accettarli e fatica anche a farli. Ha spesso paura di sbagliare e dipende molto dal giudizio altrui, ricercando spesso approvazione dall’esterno e quando si trova in mezzo a persone che non conosce bene prova disagio. Si sente in colpa dopo aver “aggredito” una persona, e riscontra spesso difficoltà a farsi ascoltare. Se ti capita di adottare questo stile, probabilmente ciò che stai facendo è dare il permesso agli altri di calpestare i tuoi bisogni, senza portare rispetto al tuo punto di vista. Come si comporta invece una persona di tipo aggressivo? La sua tendenza è quella di imporsi di continuo sugli altri, tende a manipolare e prevaricare gli altri, senza accettare di poter anche sbagliare. Non ascolta gli altri quando parlano e non chiede scusa per un suo errore di comportamento. Ricorre spesso a strategie colpevolizzanti o inferiorizzanti, considerandosi il migliore. Veniamo ora alla persona assertiva. Come riconosciamo una persona assertiva? Essa è una persona in grado di esprimere seguendo una modalità onesta i propri sentimenti, i propri bisogni, opinioni, pensieri e critiche costruttive. Tutto ciò viene espresso senza l’intenzione di voler prevaricare l’altro e senza imbarazzo o sensi di colpa, in quanto riconosce ed esprime le proprie emozioni. È una persona onesta con sé stessa e con gli altri. Prende in considerazione ciò che gli altri dicono e poi decide in maniera autonoma. Non permette all’altro di manipolarla, ed è predisposto alla collaborazione con gli altri. Ha un buon senso di autoefficacia e una buona stima di sé stessa. Vive le relazioni in maniera aperta e disponibile. Chi segue questo stile, esprime ciò che vuole in maniera chiara e calma, rimanendo fermo sulla propria posizione. La convinzione che rientra nello stile assertivo sarà quella di voler cercare di essere il padrone delle proprie emozioni e cercare di raggiungere il proprio obietto al meglio delle proprie capacità. Pensando a te stesso, in quale stile comportamentale ti collocheresti? Puoi scoprirlo eseguendo il questionario autovalutativo sull’assertivita e se dovessi sentirne il bisogno puoi fissare un colloquio di approfondimento alla sezione contatti che trovi nella home del sito.
Dott.ssa Nadia Pagliuca
Psicologo cognitivo comportamentale