Alla ricerca del sé consapevole

La prima domanda che potrà sorgere spontaneamente è: qual è il collegamento tra mindfulness e personalità? Si parla di unicità dell’individuo, ovvero ognuno di noi ha delle caratteristiche che lo rendono unico, quelle stesse caratteristiche che delimitano la nostra personalità.

Il “collegamento” tra mindfulness e personalità lo si ritrova proprio qui, approcciarsi alla mindfulness ci dà la possibilità di conoscerci e poter utilizzare questa “abilità” nel momento in cui dobbiamo fare delle scelte.

La tendenza degli psicologi è quella di dare un’etichetta alle persone, classificandole in diversi tipi di personalità. Oggi, anche grazie al DSM 5, si parla di tratti più che di tipi. A tale proposito, Jung parlò di Introversione ed Estroversione, ovvero due tipi psicologici, considerati come un binomio assoluto: o eri una cosa o eri l’altra, questi due modi servivano per distinguere la maniera di rapportarsi al mondo esterno.

In contrasto a tale pensiero lo psicologo tedesco Eysenck ha dimostrato che la maggior parte delle persone è entrambi, ma in maniera equilibrata, avente però una predisposizione per uno piuttosto che per l’altro.

Riportando alla nostra attenzione il discorso mindfulness, ricordiamo il suo punto centrale, ovvero la conoscenza di sé e delle nostre risorse più profonde. La conoscenza di sé stessi, è in continuo cambiamento di pensieri, di emozioni e di azioni, se pensi a te stesso come una personalità fissa, ad esempio introversa o empatica, allora stai vivendo nel passato, anziché nel presente, limitando di conseguenza il proprio processo trasformativo.

Nonostante ciò, ricordiamoci che i tratti di personalità possono rivelarsi strumento utile per individuare chi siamo. Allora, proviamo a pensare quali sono i tratti con i quali tendiamo a descriverci.

A questo punto possiamo fare un piccolo esercizio mindfulness: porta la tua attenzione in maniera consapevole verso te stesso. Come vedi te stesso? Trova quali sono i tuoi punti di forza e quali di debolezza. Può aiutare scrivere questo su un foglio, in modo da averlo ben visibile e sviluppare una maggiore presa di consapevolezza.

L’approccio mindfulness qui entra in campo, in quanto può aiutarti ad essere un piccolo esploratore di te stesso, mettendo da parte il giudizio e considerare solo il momento presente, e magari potresti trovare delle risposte collegate alla tua esperienza. Che tu abbia una consapevolezza innata oppure no, scegliere di praticare la meditazione mindfulness aiuta a sviluppare le proprie abilità.

Tale approccio al giorno d’oggi viene molto utilizzata nei trattamenti individuali, scegliendo l’esercizio più adatto al paziente oppure viene anche utilizzato per lavori di gruppo dai terapeuti cognitivo-comportamentali.

D.ssa Nadia Pagliuca

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