Amore è arrivato il momento di rivolgersi ad un terapeuta!

Chi si rivolge ad un terapeuta per una consulenza di coppia, non necessariamente sta mettendo in atto l’ultimo tentativo per salvare la relazione, ma può farlo semplicemente perché insieme vogliono trovare una modalità costruttiva per affrontare discussioni e problemi.

Alzi la mano chi durante una discussione con il proprio partner essendo preso dalle proprie ragioni, non ascolta neppure il pensiero dell’altro, arrivando a gridare come se di fronte ci fosse un muro e non più una persona. Bene, la terapia di coppia aiuta i due partner a rispettare i turni di quella che è definita una comunicazione efficace, evitando di parlarsi sopra.

Capita spesso, soprattutto in coppie che stanno insieme da molto tempo, di iniziare a dare per scontato il tempo per loro due e che costruire dei momenti di incontro della coppia sia un qualcosa che va a discapito della spontaneità, dunque ciò è importante in quanto mantiene vivo il contatto l’uno con l’altro. Un errore spesso comune che molte coppie fanno è quello di pensare di sapere tutto del proprio partner, ancor di più se è passato qualche anno. Mi dispiace dirvi che non è così scontato ciò.

Quanti di voi si mettono davvero in ascolto attivo del proprio partner, quando esso ci parla? Attraverso l’ascolto possiamo scoprire cose che magari non corrispondono all’ideale che ci eravamo costruiti del nostro partner.

Infatti, in una terapia risulta essere il punto centrale quello di scoprirsi e di scoprire noi stessi, possiamo definire la terapia come una sorta di allenamento nella conoscenza dell’altro e di sé all’interno della coppia, il terapeuta gioca un ruolo neutrale e quando durante una seduta capita di assistere ad un litigio dove la situazione gradualmente subisce un escalation, bisogna insegnare ai rispettivi partner ad applicare il timeout e a confrontarsi in maniera costruttiva al fine di avere un dialogo funzionale.

Ricordiamoci, che spesso con gli anni si perde anche il momento del contatto e la funzione della terapia in questo caso è quella di aiutare entrambi i partner ad avere maggiore consapevolezza della propria espressività corporea e anche del nostro modo di rapportarci all’altro, quindi ripartire, possiamo dire, da dove la coppia si era “fermata”, riattivando così anche un dialogo corporeo.

Importante è che non ci si rivolga al terapeuta con l’idea di voler cambiare l’altro, ma di imparare ad accettare quelle che sono le differenze intese come un punto di forza della coppia.

E tu quanto sei soddisfatto del tuo rapporto di coppia? Scoprilo attraverso l’autoquestionario sulla misura della soddisfazione coniugale

D.ssa Nadia Pagliuca _psicologa

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