Tutti avrete sentito almeno una volta nella vita la locuzione “*cogito ergo sum*”, ovvero “*penso dunque sono*”. Essa è la formula con la quale Cartesio espresse la certezza che l’uomo ha di se stesso essendo egli un soggetto pensante. Il cosiddetto dubbio metodico, dunque mettere in dubbio ogni affermazione, ritenendola almeno inizialmente falsa. Nell’epoca odierna tale locuzione, non assume lo stesso significato, in quanto la maggior parte degli individui si identifica con i propri pensieri rendendoli reali e dunque veritieri, senza mettere in dubbio che tale pensiero possa essere falso. Tutto ciò è strettamente connesso con un sistema proprio di credenze, sviluppatesi nei primi anni di vita e che ci siamo portati avanti con gli anni rinforzandoli in maniera disfunzionale. L’identificazione con i propri pensieri disfunzionali è molto più comune di quello che si possa pensare. Cosa ne pensate allora se iniziassimo a vedere la nostra mente come uno strumento? Attraverso di essa noi potremmo allenarci a modificare i pensieri disfunzionali. In che modo direste giustamente?! Provate a portare la mente ad uno o più episodi avvenuti di recente in cui avete sperimentato una forte rabbia, ad esempio una discussione con una persona per voi importante, oppure un risultato sperato ma non ottenuto, un’ingiustizia subita, ecc… ora, provate a riportare questi pensieri per iscritto, rileggendoli potrete notare come ad esempio sono emerse delle doverizzazioni, in particolare “non deve urlarmi così”, oppure “come ha potuto fare una cosa del genere, non avrebbe dovuto farlo”, ecc… provate poi, a mettere in discussione le vostre convinzioni irrazionali. Ci aiutiamo con alcune domande indicate da A. Ellis (Psicologo statunitense, precursore della terapia cognitivo-comportamentale):
1- Perché questa convinzione non è vera? Perché non corrisponde alla realtà?
2- Dove è la prova assoluta che le mie convinzioni irrazionali sono vere? Quali sono i fatti che le supportano?
3- Come posso dimostrare la validità concreta delle mie convinzioni irrazionali?
4- Posso smettere di seguire le mie convinzioni irrazionali?
5- Posso scegliere di non credere alle mie convinzioni irrazionali?
È importante che proviate a dare delle risposte logiche e realistiche, al fine di rendere tali convinzioni meno credibili e di sostituirle con affermazioni più razionali. Può esservi utile fare questo esercizio nei casi in cui l’emozione inizia a prevaricare.
Dott.ssa Nadia Pagliuca_psicologo
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